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Curiosità
Buonasera,vorrei porre un quesito. Riguarda mia madre, abbiamo sempre avuto un rapporto disfunzionale e difficoltoso.Dopo 3 anni in cui entrambe abbiamo con successo stabilito una connessione e un rapporto normale, che si è interrotto quasi 1 anno fà per via di 2 litigate,la cui colpa è stata imputata a me. Ora lei ultimamente a seguito di diverse discussioni e cambiamenti, piano piano,nonostante dica il contrario, è diventata molto indifferente e insofferente nei miei confronti,quando fino a poco tempo fà era possessiva ed invadente comunque. La cosa mi turba certo, è stato l'unico genitore "presente" è normale,ma per il resto sono in realtà contenta, visti i suoi comportamenti a mio parere falsi,bugiardi e manipolatori, infatti ho cercato per anni di tagliare i ponti, perchè sapevo che mai avrei ricevuto amore. Insomma mi sono tolta un peso! Arrivo al punto, quello che mi domando è come mai, lei tenda comunque a mostrarmi la sua insofferenza, a nascondersi o sottolineare quando parla con l'altro figlio, o non accettare le mie risposte fredde o a farmi i dispetti alle volte (cose di poco conto) e a usarmi magari per andare in vacanza, se nella vita di tutti i giorni fà cosi, ad esempio quando ero in dormiveglia una volta, la becco a farmi il verso. Ma se uno è indifferente,non dovrebbe essere esente da tutto ciò? Che fare per farla smettere? Mi scuso per il messaggio lungo
0 risposte - LeggiImpegnata in una relazione pensando all’ex
Salve, ho 38 anni, vivo una relazione da circa due anni, dove mi trovo bene, si va d’accordo, ovviamente gli alti e bassi ci sono, ed è normale… ma spesso e volentieri mi ritrovo a pensare al mio ex, un uomo con 15 anni più di me, di cui ero follemente innamorata (a volte penso che sia stato l’unico uomo che io abbia mai amato realmente) siamo stati insieme 4 anni, convivenza a casa mia! era separato, mi ha lasciata allontanandosi da me pian piano, lavorando spesso all’estero, la causa sono convinta sia stata per i figli, visto che l’ultima sua chiamata me ne parlava piangendo, l’ultima sua frase fu: tornerò quando meno te lo aspetti, vedrai! Penso che in quell’anno sia tornata con la moglie, appunto per i figli, ma non ho mai avuto più sue notizie, vivendo molto lontani! Mi ha fatto vivere due anni di depressione anomala, per fortuna durante il covid, così nessuno poteva notare il mio malessere e stato d’animo! Questa relazione mi ha lasciato delle ferite indelebili! Ora che pensavo di aver trovato la persona giusta mi ritrovo a rivalutare il tutto, ad avere spesso e volentieri momenti di nostalgia intensa, con una voglia assurda di sapere se sta bene e se anche lui mi pensa! Ma allo stesso tempo penso che non riuscirei a lasciare il mio attuale compagno! Passerà mai questo mio stato d’animo?
0 risposte - LeggiViolenze ripetute
Salve, mi chiamo Paola , e dopo 4 anni di relazione in un momento di forte stress e stanchezza ho avuto una discussione con il mio fidanzato e lui mi ha dato uno schiaffo molto forte facendomi molto male. Dopo varie peripezie ed un periodo in cui , per questo motivo , non ci siamo più frequentati , una nostra conoscente invitò entrambi a fare pianobar in Sardegna ( eravamo entrambi cantanti ed animatori di pianobar , ed avevamo anche inciso insieme un disco ). Là in Sardegna dopo vari ragionamenti sull accaduto , decisi di portarlo in Chiesa per fargli promettere di non alzare mai più le mani su una ragazza ( donna ) se voleva continuare con me un rapporto di stima e d amicizia. Ma ho preso prima una scossa elettrica al microfono mentre presentavo e cantavo , e poi lui , per un futile motivo mi ha aggredita e dato un colpo con il suo piede nella mia caviglia. Mi chiedo se sto sognando perche' tutti questi episodi di disgrazia non mi erano mai successi tutti insieme così ( tempo prima avevo avuto pure un grave incidente in motorino !! ). Mi chiedo se potete darmi una mano, sto cercando di capire cosa sia accaduto , come sia possibile.
0 risposte - LeggiSono davvero importante per lui o sono solo una copertura?
Buonasera, vorrei ricevere un orientamento su una situazione che mi sta creando molta confusione emotiva.
Da un anno e mezzo vivo un continuo tira e molla con il mio ex. I primi mesi insieme sono stati molto belli: eravamo molto legati, lui cercava contatto fisico (anche se mai oltre il bacio), e sembrava davvero coinvolto.
Col tempo, però, ha iniziato a distaccarsi: non mi baciava più, spariva per settimane e non trovava mai tempo per me, preferendo uscire con amici o stare per le sue.
Ci siamo lasciati, ma lui è sempre tornato. E ogni volta io cedevo, pur sapendo che dopo poco sarebbe sparito di nuovo.
Qualche mese fa ho scoperto che frequentava prostitute trans (e continua tuttora), ma non gliel’ho mai detto. Ho mantenuto questo segreto per rispetto nei suoi confronti, perché so che la sua religione è molto rigida, che il suo contesto sociale non è per nulla empatico su questo tema e ha amici per nulla comprensivi.
Questa scoperta mi ha sconvolta. Ci ho messo mesi a realizzarla e ora la sto lentamente accettando. Non provo disgusto per ciò che fa perché non ho pregiudizi, ma quando lo vedo mi sembra di guardare una maschera, come se non fosse sincero né con me né con sé stesso.
Ciò che mi confonde di più è che non ha avuto contatti con altre ragazze dopo la nostra relazione, solo con me. Questo mi fa pensare che forse è ancora legato a me. So di essere stata (e forse essere ancora) una persona importante per lui, più di chiunque altra nelle sue relazioni passate. Ma allo stesso tempo si impegna molto di più per vedere loro che me, mi trascura quasi completamente a parte i primi mesi, e non è mai davvero presente. Non capisco perché continui a tornare solo da me:
- è possibile che provi davvero qualcosa?
- o è solo confuso e io sono una copertura?
Ora ci stiamo riscrivendo di nuovo e non so come uscirne. Anche se sto bene da sola, ogni volta che lui torna cedo, e poi sto male.
Vorrei solo riuscire a capire il suo comportamento, capire se è sincero… e trovare un modo per proteggermi, perché questa situazione mi sta consumando.
Grazie per l’ascolto.
Possibilità di relazione o illusione emotiva?
Salve a tutti,
avrei bisogno di capire come comportarmi nei confronti di una persona, perché sono in difficoltà nel capire se mi sto facendo coinvolgere troppo, sia emotivamente che mentalmente.
L’antefatto: tre anni fa è finita una relazione di 6 anni e mezzo, con una persona che avrei voluto fosse la madre dei miei figli. Posto che mi sento ancora oggi in colpa per ciò che è successo, sto provando ad andare avanti.
Per scelta, non sto frequentando nessuno, focalizzandomi su di me, sul lavoro, e sui miei progetti.
La fine della relazione precedente ha intaccato anche la mia sfera lavorativa, facendomi rischiare di perdere il lavoro.
Adesso mi sto concentrando a risalire la china e la gerarchia aziendale. E qualche buon risultato sta arrivando.
Tre mesi fa conosco una ragazza, che lavora nella palestra dove vado. Tra me e lei ci sono 12 anni di differenza (40 io, 28 lei).
Lei è fidanzata, e convive.
Ci troviamo spesso in palestra, perché io mi alleno tutti i giorni, e lei lavora lì.
Si è creato un buon feeling tra noi, cosa che pensavo impossibile, visto il mio carattere schivo e la differenza di età.
Mi piace molto la persona che c’è dietro il bel viso:
- Vorrebbe una famiglia, come me;
- È molto più matura e realista dell’età che ha;
- Ha dei valori che condivido.
Lei ha degli atteggiamenti che mi fanno pensare si trovi molto bene in mia compagnia:
- mi cerca tanto, anche avvicinandosi fisicamente;
- mi dice i suoi orari, chiedendomi di andare in palestra quando c’è lei
- c’è intesa in molte cose;
- Mi ha accennato di una crisi col fidanzato e di non sapere cosa fare;
- In riferimento alla sua relazione (sempre discorsi aperti da lei, mai da me) mi disse che “il cuore e la mente non vanno d’accordo”;
- Cerca il contatto fisico;
- Mi manda baci quando me ne vado;
- Mi ha dato il suo numero di telefono;
Ma allo stesso tempo:
- In alcuni discorsi, molto raramente, menziona il fidanzato;
- Ho provato a “buttare l’amo” dicendole di prendere un caffè fuori dal contesto palestra ma ha rifiutato (e apprezzo perché significa che non tradisce).
- Quando parliamo sembra che voglia che io faccia un passo verso di lei, ma come lo accenno, lei si ritira.
Ora, io sono molto traumatizzato dalla fine della relazione precedente, che mi ha demolito quasi ogni aspetto della vita ed ho grossi problemi di fiducia. Oltre al fatto che, in questo momento, la mia attenzione va alla mia carriera, non alle relazioni.
Non riesco a fare troppi “giochini” psicologici con le persone: ci piacciamo, diciamocelo e vediamo cosa si può fare.
È chiaro che non può essere un discorso così semplice, perché lei è in una relazione e, seppur mi dica di essere in crisi, non accenna a chiudere.
Chiudere la relazione, infatti, le porterebbe anche dei problemi “logistici”, dovendo abbandonare la casa dove abita adesso per pagare un affitto altrove.
Io non voglio essere parte di un tradimento né un motivo.
Ma la persona mi piace davvero tanto. Non ho “bisogno di lei” ma d’istinto mi sembra una persona che si incastra bene con me (cosa rara peraltro).
La mia domanda è: mi sto illudendo che possa succedere qualcosa?
Mi sto facendo influenzare da una mia “voglia di relazione” che non voglio ammettere?
Ci sono cose che non sto vedendo, accecato magari da emozioni che mi obnubilano la lucidità?
Non vorrei forzare la mano per far nascere una relazione che poi si rivelerebbe problematica.
Ho già avuto troppi problemi che mi hanno fatto deragliare la vita.
Grazie a chi mi potrà dare un parere oggettivo e critico, se necessario.
Voci e pensieri intrusivi
Salve, ho 24 anni e convivo con questo problema da più di dieci anni. Sento delle “voci” nella testa, in realtà sono i miei stessi pensieri, che mi dicono cosa fare o non fare, minacciando che altrimenti succederà qualcosa (per esempio un brutto voto a scuola o qualcosa di grave alla mia famiglia). All’inizio era davvero stressante: da bambino facevo fatica e mi ritrovavo a compiere rituali come contare fino a 100 mentre camminavo, fare un tot di passi avanti e indietro, lavarmi le mani un certo numero di volte, ripetere la stessa preghiera molte volte (in realtà non credo nella chiesa, quindi non so perché lo facessi), entrare e uscire da una stanza più volte, cose per cui provo ancora un po’ di vergogna.
Col passare degli anni la situazione è migliorata: ci sono stati periodi in cui riuscivo a fare pochissimo di questi comportamenti e pensavo di aver quasi superato il problema. Negli ultimi anni, però, specialmente quest’anno, il disturbo è tornato abbastanza forte. Spesso riguarda piccole cose (per esempio, scendere l'ultimo gradino col piede sinistro, altrimenti devo risalire di qualche gradino e scendere correttamente) ma che poi mi fanno provare sensi di colpa enormi se succede qualcosa (anche qualcosa di brutto, molto brutto), sia a me stesso (come perdere una partita di tennis, di fantacalcio, non superare un esame) sia a persone che conosco o anche persone che non conosco (persone famose, ecc.).
L’ultimo episodio che ricordo mi ha fatto addirittura piangere per il senso di colpa è stato qualche mattina fa, quando non avevo terminato di leggere un post riguardante le condizioni critiche di una certa persona (famosa), e la mia testa mi diceva di farlo; nel pomeriggio, purtroppo è arrivata la brutta notizia, questa persona è venuta a mancare, e io mi sono dato la colpa per non aver finito di leggere. Vi scrivo perché non riesco più a conviverci (probabilmente anche i miei problemi universitari potrebbero essere in parte legati a questo, sono al quarto anno della facoltà di medicina e non ho neanche terminato gli esami del secondo anno): anche se la situazione è migliorata rispetto a quando ero più piccolo, ci sono ancora giorni in cui certe ossessioni mi fanno stare molto male. Per esempio oggi mi sono sentito molto in colpa perché ho fatto una cosa (in realtà una sciocchezza) mentre la voce mi diceva di non farla, perché sarebbe successo qualcosa di molto brutto alla mia ragazza. L’ho comunque fatta, anche perché la mia ragazza sa di questa situazione e ha provato ad aiutarmi; quando si tratta di lei cerco di non cadere nelle ossessioni, e adesso mi sento in colpa da diverse ore e ho paura che succeda qualcosa.
Chiedo scusa per il messaggio lunghissimo, avevo anche vergogna a parlarne. Vi ringrazio in anticipo per qualsiasi consiglio.
Perché mia moglie ha bisogno di questa fantasia?
Buongiorno
Mia moglie ed io siamo sposati da 21 anni.
Io no ho 47 e lei 42, abbiamo due figli.
La nostra vita matrimoniale è tutt'ora serena, solo qualche litigio qua e là, i figli crescono e noi stiamo bene insieme.
Sul fronte del sesso ho un dubbio.
Qualche mese fa ho scoperto sul suo cellulare un'applicazione, un po' nascosta, che so essere usata per chattare, la cui presenza mi è parsa strana.
Voglio chiarire che non si è trattato di un controllo motivato da dubbi, mi ha chiesto di tentare di sistemare il suo cellulare in quanto crashava in continuazione.
Senza voler approfondire la questione informatica vi dirò che ho aperto questa app.
Ebbene ho contato una decina di contatti, tutti uomini intorno i 45 anni circa, con i quali scambia frasi molto spinte, erotiche ma anche estremamente "porno".
Dopo la prima gelata di sangue ho cercato di ragionare e pormi domande.
1) Se nascondesse una tresca non sarebbe così ingenua da darmi il suo cellulare rischiando di essere scoperta.
2) Se invece lo avesse fatto apposta per mettermi sotto il naso le mie corna non sapendo in quale altro modo fare?
3) Perché a questi uomini non menziona nessun problema di coppia col quale giustificare il suo comportamento? Perché nelle sue frasi parla solo di sesso spinto fine a sé stesso?
..... è così via.
Non riuscendo a trovare un senso logico apparente in nessuna ipotesi, in quanto non stiamo attraversando nessuna crisi matrimoniale, ho deciso di guardarla negli occhi e chiederle spiegazioni..... tra un misto di sgomento, rabbia e terrore di averla persa senza essermene neppure accorto.
Attimo di sguardi.... poi la spiegazione mi ha lasciato di stucco.
"Non ti sto tradendo... è una mia fantasia, solo una fantasia.... che non avevo il coraggio di dirti".
Una fantasia inconfessabile.
Ovvero si eccita a chattare con perfetti sconosciuti recitando la parte della moglie fedifraga.
Devo dire che, tornando indietro con la memoria, non ha mai cambiato abitudini, non si cura più di prima, non si chiude in bagno per chattare.... non fa tutte quelle cose tipiche dei traditori, tranne usare parecchio il cell.
Ha voluto dimostrarmi che non mi tradisce davvero.
Ha voluto che leggessi integralmente tutte le chat,
ho letto cose molto spinte, cose che facciamo io e lei, non sono un puritano bacchettone.
Ma leggere certe cose rivolte ad altri uomini mi ha turbato molto.
Però devo ammettere che in mezzo a tutte quelle frasi non ho letto nulla che indicasse un suo scontento nei miei confronti, anzi, mi ha più volte descritto come passionale, ma che nonostante questo lei aveva bisogno di tradirmi comunque per dare sfogo alla “moglie troia” che è in lei ( parole scritte da lei).
Ma alle insistenze di questi uomini per incontrarla, lei rispondeva sempre con frasi indefinite che lasciavano in sospeso il discorso, senza dire di no e senza dire di si.
Ad un paio di questi, i più insistenti, mesi fa ha scritto che io l'avevo sorpresa e quindi doveva troncare.
È così è stato, vedendo la cronologia ho potuto constatare che con questi due non ha più scritto in effetti.
Insomma, tutto lascia intendere che non mi stia mentendo quando mi dice che è solo un gioco virtuale.
Ovvero che trovi eccitante recitare la parte della fedifraga ma senza esserlo davvero.
Ma adesso mi ritrovo in una condizione stranissima:
Mia moglie vorrebbe il mio benestare per continuare a chattare recitando un ruolo che la eccita e alimenta le sue fantasie virtuali, sostiene inoltre che tale pratica la “accende” e proprio per questo a letto è molto calda con me.
Io mi ritrovo a 47 anni a dover fare i conti con dubbi sulla sua onestà, anche se sembrerebbe tutto vero, ma la gelosia è irrazionale.
Insomma... ho diversi elementi per crederle ma mi sento agitato, come posso non temere che prima o poi tutte queste chat le facciano fare la sciocchezza?
Temo che impedirglielo faccia solo danno.
Grazie mille
Lui ha tratti narcisistici, esiste un alternativa alla parola fine?
buongiorno,
ho una relazione con un uomo che presenta alcuni tratti narcisistici della personalità.
Non credo rientri in un totale disturbo di personalità, in quanto presenta sensi di colpa, empatia e attenzione vera nei confronti delle persone con cui si relaziona e nei miei confronti. Ma non riesce a costruirsi una relazione umana che sia vera e stabile, soprattutto non permette più di tanto che gli si avvicini. O meglio, ha amicizie durature e di lunga data, ma solo se l'altro è disposto a darsi da fare pur di tenerla in piedi, cercandolo, standogli vicino. Lui non fa assolutamente nulla parte sua perché il rapporto stia in piedi. Con me alterna momenti di presenza totale, vicinanza, e manifestazione di amore ed affetto, a fughe repentine, senza apparente ragione se non appena mi avvicino troppo, e lunghi ed infiniti silenzi. In seguito ai quali, una volta riallacciato il contatto è come se nulla mai fosse accaduto. Alcuni tratti del narcisista mi pare li possieda appieno, il bisogno di essere sempre al centro, di essere lodato ed ammirato, la consapevolezza che questo malsano gioco di allontanamento e vicinanza mi leghino sempre più a lui. Prova stima nel riconoscere che con lui la vita è una roulette russa. Si vola e ci si schianta. Va molto fiero di questo suo aspetto caratteriale. Solo i coraggiosi ed i temerari osano... a suo dire... Si riconosce come un premio, un trofeo che raggiungo se mi do da fare, se mi impegno. Sarò ricompensata... questo è il suo modo di vedere se stesso. Io e tutte le persone che con lui si relazionano siamo considerate valide e di valore solo e se disposte a farsi in quattro per lui. Al contrario suo, che nulla fa pur di tenere vicino a sé chiunque. Sola eccezione la madre. Si giustifica dicendo di non avere bisogno di manifestare il suo affetto, tanto coloro che lo amano lo sanno, ma allo stesso tempo si aspetta e pretende che chi lo ama faccia di tutto pur di stargli vicino. Si aspetta il massimo dando il minimo se non il nulla. Ora, sono combattuta tra il gettare la spugna e abbandonare la nave, ma la consapevolezza che non sia del tutto così, mi spinge a convincermi che non sia del tutto irrecuperabile. E' una persona molto sensibile, soffre lui stesso del suo modo di essere, ed in fondo è consapevole di quanto sia lui stesso la causa per cui tutti finiscano inevitabilmente per allontanarsi. Questo fa si che si crei un effetto a catena, gli altri vanno via e lui fa sempre meno per trattenerli. Io so che è una persona buona, distante molto, rispetto ad alcuni aspetti che descrivono il narcisista patologico come un individuo senza speranza dal quale scappare a gambe levate. La verità è che gli voglio molto bene, ma ne voglio anche a me stessa. Ora, sono arrivata a soffrire sempre meno le sue assenze e le sue sparizioni, ma non vorrei abbandonarlo. E' palese che soffra quando qualcuno a cui tiene prende le distanze, e lo manifesta, nei gesti, nelle parole, negli stati d'animo. Eppure finisce per convincersi che la solitudine per lui sia la miglior soluzione, almeno questo è quello che si dice, quello che sente, io sono certa, è l'esatto opposto. Avrei piacere di avere un consiglio se possibile. grazie Chiara
Felicemente fidanzata ma pensare all'ex
Sono una ragazza di 22 anni e da quasi 7 mesi sono fidanzata con un ragazzo stupendo. Con lui c'è molta complicità mentale, è bello intelligente e non litighiamo praticamente mai. Tuttavia sempre più frequentemente mi ritrovo a pensare al mio ex, a sognarlo e a addirittura sperare di incrociarlo. Con il mio ex siamo stati insieme 2 anni, una relazione super intensa ma piena di alti e bassi ed è finita perchè in un periodo litigavamo troppo (non perchè non c'erano i sentimenti). Ci siamo lasciati un anno fa, ho passato i primi mesi con la rabbia dentro ma ora che mi è passata sono curiosa a voler capire come è diventato ora e come staremmo insieme, anche se ho paura di rovinare tutto.Le poche volte che l'ho sentito (perchè anche a lui manco e a volte mi cercava) avrei voluto raccontargli un sacco di cose, ma so che ora sono fidanzata e non è il caso.
Fino a che punto è normale pensare ad un ex? è normale essere felicemente fidanzata e a modo mio amare la persona con cui sto ora ma pensare all'ex che si aveva amato con tutta se stessa? Cosa faccio?
freno inibitorio: cosa significa?
Salve buonasera volevo sapere cosa significa non avere freni inibitori
3 risposte - LeggiQuando la moglie "lesbica" vuole una donna
Buongiorno
mi chiamo Alessandro, ho 45 anni, mia moglie 37, una figlia di 4. Sposati da due anni dopo una convivenza di dieci anni. Nessun problema particolare se non che quest'estate mia moglie mi confessa che a lei piacciono “anche” le donne. La notizia non mi sorprende più di tanto: un sospetto l'ho sempre nutrito ma sentirlo dire in piena sincerità mi ha lasciato spiazzato. Da quel momento, un otto volante di emozioni: paura (mi lascerà per una donna?), insicurezza (sono io il problema?), incoraggiamento (almeno non è un altro uomo), eccitazione (ci scappa un'avventura a tre). Poi la razionalità: fattene una ragione, mi dico, lei è così, tu non ci puoi fare nulla se non accettarla per quello che è. E così ho fatto: ho accettato la cosa, ho cercato di renderla condivisa, giocando con lei sull'ambiguità, quasi incoraggiandola a "togliersi la voglia" perchè, è controproducente tenere repressa la propria natura. Mia moglie mi ha sempre assicurato che il mio ruolo di marito e amante non è in discussione, che è soddisfatta di me, come compagno di vita e sotto le lenzuola. Un giorno mi parla di una ragazza (che entrambi conosciamo ed è una lesbica dichiarata con relazione "ufficiale") con la quale "qualcosa" è accaduto. Ne parliamo, si frequentano, e continua a rassicurarmi sul fatto che il nostro rapporto non è in discussione. In effetti, tutto sembra filare liscio, pure a letto, dove evidentemente le mie fantasie giovano al nostro rapporto e mia moglie non si tira indietro. Ma continuo a chiedermi se il mio atteggiamento sia corretto, se, per il timore di perderla, sto spingendo troppo mia moglie nel letto di una donna. Atteggiamento che non sarebbe reciproco. Insomma i dubbi sono tanti. le domande pure. che fare?
Situazione complicata con mio figlio
Buongiorno, ho 45 anni e un figlio di 23 appena laureato e prosegue ancora con la magistrale. Appena maggiorenne se no anche poco prima gli ho detto che per le relazioni sessuali deve usare i preservativi, che deve stare attento alla compagnia perché ci sono tante malattie trasmissibili sessualmente, avere una ragazza stabile. Ho scoperto tre mesi fa che mio figlio aveva contattato online delle donne di facili costumi dicendo a loro che è timido e non ha esperienze, ieri ho scoperto ancora, cercando nel suo cellulare e risalendo al mese di giugno che ha fatto sesso con una donna matura (credo la mia età dopo il viso) che ha pure un bambino piccolo, anche sesso orale e a tre se ho capito bene anche con il compagno di lei. Mio figlio aveva rifiutato la proposta di penetrare anche lui. Quando si danno appuntamento viene suo marito, compagno che è e lo prende dal parcheggio. Lei fa sesso anche con altri ragazzi di età tra 21-25 anni. La situazione mi pare pericolosa perché mio figlio è studente, non lavora, non ha soldi, non viene con soldi estranei o altre cose comprate a casa per pensare che sia pagato, nei messaggi parlano anche di video mentre fanno sesso e io penso che questi qua lo fanno sentirsi bene per qualche mese per poi ricattarlo o obbligarlo a fare altre cose per loro. Ho paura di trovarlo morto sulla strada perché mi pare un circolo vizioso non solo una curiosità di momento. Lei lo incita con foto e messaggi e gli da appuntamento nella sua zona. Mio figlio non è mai stato una persona aperta anche se io sono stata sempre mamma amica e abbiamo fatto tutto per lui (io sono al secondo matrimonio, figlio è mio, ma mio marito l'ha sempre trattato e curato come fosse suo). Ultimamente e con mia sorpresa mi ha accusato che io l'ho obbligato a studiare che lui non vuole fare niente, secondo me starebbe tutto il giorno nel letto su questi gruppi di sesso, visto che va all'università e non fa nient'altro, fine settimana esce con gli amici, tutti maschi, ma a questo punto credo che va anche da quella li, anche in settimana quando mi dice che va a fare un giro con un amico. Non so come procedere, adesso e in vacanza, lontano da quella li, vorrei parlare con lui in modo chiaro e senza velli e appena gli prendo il cellulare contattare anche quella li e bloccarla. Ho paura che non cercherà mai una ragazza normale e non uscirà mai da questa situazione che pare gli piace abbastanza. La scorsa settimana si piangeva che ha un'afta enorme in bocca, che pensa lui sia per qualcosa che ha mangiato, ma lui non ha mai avuto le afte. Ho trovato preservativi nella sua camera, ma con sesso orale a lei non credo che può usarli. Cosa mi consiglia? Come abbordare questo problema? Vorrei farli fare tutti gli esami per le malattie sessualmente trasmissibili, gli metterò la localizzazione del cellulare e al massimo non avrà acceso alla macchina, non so cosa fare!
2 risposte - LeggiSono davvero importante per lui o sono solo una copertura?
Buonasera, vorrei ricevere un orientamento su una situazione che mi sta creando molta confusione emotiva.
Da un anno e mezzo vivo un continuo tira e molla con il mio ex. I primi mesi insieme sono stati molto belli: eravamo molto legati, lui cercava contatto fisico (anche se mai oltre il bacio), e sembrava davvero coinvolto.
Col tempo, però, ha iniziato a distaccarsi: non mi baciava più, spariva per settimane e non trovava mai tempo per me, preferendo uscire con amici o stare per le sue.
Ci siamo lasciati, ma lui è sempre tornato. E ogni volta io cedevo, pur sapendo che dopo poco sarebbe sparito di nuovo.
Qualche mese fa ho scoperto che frequentava prostitute trans (e continua tuttora), ma non gliel’ho mai detto. Ho mantenuto questo segreto per rispetto nei suoi confronti, perché so che la sua religione è molto rigida, che il suo contesto sociale non è per nulla empatico su questo tema e ha amici per nulla comprensivi.
Questa scoperta mi ha sconvolta. Ci ho messo mesi a realizzarla e ora la sto lentamente accettando. Non provo disgusto per ciò che fa perché non ho pregiudizi, ma quando lo vedo mi sembra di guardare una maschera, come se non fosse sincero né con me né con sé stesso.
Ciò che mi confonde di più è che non ha avuto contatti con altre ragazze dopo la nostra relazione, solo con me. Questo mi fa pensare che forse è ancora legato a me. So di essere stata (e forse essere ancora) una persona importante per lui, più di chiunque altra nelle sue relazioni passate. Ma allo stesso tempo si impegna molto di più per vedere loro che me, mi trascura quasi completamente a parte i primi mesi, e non è mai davvero presente. Non capisco perché continui a tornare solo da me:
- è possibile che provi davvero qualcosa?
- o è solo confuso e io sono una copertura?
Ora ci stiamo riscrivendo di nuovo e non so come uscirne. Anche se sto bene da sola, ogni volta che lui torna cedo, e poi sto male.
Vorrei solo riuscire a capire il suo comportamento, capire se è sincero… e trovare un modo per proteggermi, perché questa situazione mi sta consumando.
Grazie per l’ascolto.
Possibilità di relazione o illusione emotiva?
Salve a tutti,
avrei bisogno di capire come comportarmi nei confronti di una persona, perché sono in difficoltà nel capire se mi sto facendo coinvolgere troppo, sia emotivamente che mentalmente.
L’antefatto: tre anni fa è finita una relazione di 6 anni e mezzo, con una persona che avrei voluto fosse la madre dei miei figli. Posto che mi sento ancora oggi in colpa per ciò che è successo, sto provando ad andare avanti.
Per scelta, non sto frequentando nessuno, focalizzandomi su di me, sul lavoro, e sui miei progetti.
La fine della relazione precedente ha intaccato anche la mia sfera lavorativa, facendomi rischiare di perdere il lavoro.
Adesso mi sto concentrando a risalire la china e la gerarchia aziendale. E qualche buon risultato sta arrivando.
Tre mesi fa conosco una ragazza, che lavora nella palestra dove vado. Tra me e lei ci sono 12 anni di differenza (40 io, 28 lei).
Lei è fidanzata, e convive.
Ci troviamo spesso in palestra, perché io mi alleno tutti i giorni, e lei lavora lì.
Si è creato un buon feeling tra noi, cosa che pensavo impossibile, visto il mio carattere schivo e la differenza di età.
Mi piace molto la persona che c’è dietro il bel viso:
- Vorrebbe una famiglia, come me;
- È molto più matura e realista dell’età che ha;
- Ha dei valori che condivido.
Lei ha degli atteggiamenti che mi fanno pensare si trovi molto bene in mia compagnia:
- mi cerca tanto, anche avvicinandosi fisicamente;
- mi dice i suoi orari, chiedendomi di andare in palestra quando c’è lei
- c’è intesa in molte cose;
- Mi ha accennato di una crisi col fidanzato e di non sapere cosa fare;
- In riferimento alla sua relazione (sempre discorsi aperti da lei, mai da me) mi disse che “il cuore e la mente non vanno d’accordo”;
- Cerca il contatto fisico;
- Mi manda baci quando me ne vado;
- Mi ha dato il suo numero di telefono;
Ma allo stesso tempo:
- In alcuni discorsi, molto raramente, menziona il fidanzato;
- Ho provato a “buttare l’amo” dicendole di prendere un caffè fuori dal contesto palestra ma ha rifiutato (e apprezzo perché significa che non tradisce).
- Quando parliamo sembra che voglia che io faccia un passo verso di lei, ma come lo accenno, lei si ritira.
Ora, io sono molto traumatizzato dalla fine della relazione precedente, che mi ha demolito quasi ogni aspetto della vita ed ho grossi problemi di fiducia. Oltre al fatto che, in questo momento, la mia attenzione va alla mia carriera, non alle relazioni.
Non riesco a fare troppi “giochini” psicologici con le persone: ci piacciamo, diciamocelo e vediamo cosa si può fare.
È chiaro che non può essere un discorso così semplice, perché lei è in una relazione e, seppur mi dica di essere in crisi, non accenna a chiudere.
Chiudere la relazione, infatti, le porterebbe anche dei problemi “logistici”, dovendo abbandonare la casa dove abita adesso per pagare un affitto altrove.
Io non voglio essere parte di un tradimento né un motivo.
Ma la persona mi piace davvero tanto. Non ho “bisogno di lei” ma d’istinto mi sembra una persona che si incastra bene con me (cosa rara peraltro).
La mia domanda è: mi sto illudendo che possa succedere qualcosa?
Mi sto facendo influenzare da una mia “voglia di relazione” che non voglio ammettere?
Ci sono cose che non sto vedendo, accecato magari da emozioni che mi obnubilano la lucidità?
Non vorrei forzare la mano per far nascere una relazione che poi si rivelerebbe problematica.
Ho già avuto troppi problemi che mi hanno fatto deragliare la vita.
Grazie a chi mi potrà dare un parere oggettivo e critico, se necessario.
Voci e pensieri intrusivi
Salve, ho 24 anni e convivo con questo problema da più di dieci anni. Sento delle “voci” nella testa, in realtà sono i miei stessi pensieri, che mi dicono cosa fare o non fare, minacciando che altrimenti succederà qualcosa (per esempio un brutto voto a scuola o qualcosa di grave alla mia famiglia). All’inizio era davvero stressante: da bambino facevo fatica e mi ritrovavo a compiere rituali come contare fino a 100 mentre camminavo, fare un tot di passi avanti e indietro, lavarmi le mani un certo numero di volte, ripetere la stessa preghiera molte volte (in realtà non credo nella chiesa, quindi non so perché lo facessi), entrare e uscire da una stanza più volte, cose per cui provo ancora un po’ di vergogna.
Col passare degli anni la situazione è migliorata: ci sono stati periodi in cui riuscivo a fare pochissimo di questi comportamenti e pensavo di aver quasi superato il problema. Negli ultimi anni, però, specialmente quest’anno, il disturbo è tornato abbastanza forte. Spesso riguarda piccole cose (per esempio, scendere l'ultimo gradino col piede sinistro, altrimenti devo risalire di qualche gradino e scendere correttamente) ma che poi mi fanno provare sensi di colpa enormi se succede qualcosa (anche qualcosa di brutto, molto brutto), sia a me stesso (come perdere una partita di tennis, di fantacalcio, non superare un esame) sia a persone che conosco o anche persone che non conosco (persone famose, ecc.).
L’ultimo episodio che ricordo mi ha fatto addirittura piangere per il senso di colpa è stato qualche mattina fa, quando non avevo terminato di leggere un post riguardante le condizioni critiche di una certa persona (famosa), e la mia testa mi diceva di farlo; nel pomeriggio, purtroppo è arrivata la brutta notizia, questa persona è venuta a mancare, e io mi sono dato la colpa per non aver finito di leggere. Vi scrivo perché non riesco più a conviverci (probabilmente anche i miei problemi universitari potrebbero essere in parte legati a questo, sono al quarto anno della facoltà di medicina e non ho neanche terminato gli esami del secondo anno): anche se la situazione è migliorata rispetto a quando ero più piccolo, ci sono ancora giorni in cui certe ossessioni mi fanno stare molto male. Per esempio oggi mi sono sentito molto in colpa perché ho fatto una cosa (in realtà una sciocchezza) mentre la voce mi diceva di non farla, perché sarebbe successo qualcosa di molto brutto alla mia ragazza. L’ho comunque fatta, anche perché la mia ragazza sa di questa situazione e ha provato ad aiutarmi; quando si tratta di lei cerco di non cadere nelle ossessioni, e adesso mi sento in colpa da diverse ore e ho paura che succeda qualcosa.
Chiedo scusa per il messaggio lunghissimo, avevo anche vergogna a parlarne. Vi ringrazio in anticipo per qualsiasi consiglio.
Relazione con mio cognato
Buongiorno. Ho 51 anni e da 4 sono vedova (mio marito, dal quale ho avuto tre figli attualmente di 24, 21 e 15 anni, è morto di cancro quando aveva 51 anni). Da ca. 5 mesi ho iniziato una relazione con mio cognato (fratello di mio marito). È stato lui a cercarmi e io, dopo i primi dubbi iniziali, ho ceduto. L'intesa sessuale è sicuramente molto forte, mentre sugli altri aspetti dobbiamo ancora lavorare, anche perché al momento è una relazione "clandestina". Lui vorrebbe portarla su un livello più alto, ma io sono bloccata dal dover affrontare il problema con i miei figli e con tutto il resto della famiglia (lui non è ben visto in quanto non è stato vicino al fratello durante la malattia, non è venuto al suo funerale, non è in buoni rapporti con il padre adottivo ovvero mio suocero, e ha sempre comunque condotto una vita border line). Lui ha detto che o affronto la situazione o la relazione finisce; io non voglio perderlo ma allo stesso tempo non voglio dare sofferenze ai miei figli e alla mia famiglia. Come posso fare?
1 risposte - LeggiNon capisco se il mio ragazzo ha dei disturbi o se e solo “cattivo”
Salve,scrivo qui perché mi sento malissimo. Noi abbiamo avuto un anno infernale,ci ha distrutti completamente,ci ha annullati e ha fatto emergere il peggio di noi. Una relazione tossica ai massimi livelli. I primi 6 mesi era lui a lottare e rincorrermi per non perdermi e di tanto in tanto mi trattava da schifo,per poi trattarmi come la persona più importante della sua vita. I sei mesi successivi circa,era il contrario..mi lasciava,diventava cattivo,io lo supplicavo,l’ottavo,mi disperavo. Poi una delle volte che mi ha lasciata,ha deciso comunque di passare la notte con me,e il mattino dopo,siamo tornati insieme perché lui dice che guardandomi dormire aveva capito di fare una cavolata. Poi mi ha lasciata ancora. Io ho lottato per un bel po,ma la sua cattiveria mi ha fatta arrendere. E quando poi stavo per andare avanti,lui si palesa piangendo perché “non ci eravamo lasciati bene e voleva scusarsi per i modi” . Torniamo insieme e lui mi lascia ancora. A quel punto io mi arrendo,me ne vado,ho lavorato su me stessa e sono cambiata del tutto,per me. Un giorno ci vediamo..lui mi dice che era stato malissimo,decidiamo di riprovarci,e lui ha mostrato un cambiamento assurdo..era il fidanzato che tutte vorrebbero,mi ascoltava,comunicava,mi trattava come una principessa,alla sola idea di ferirmi stava malissimo e cercava di fare di tutto per rimediare ,era perfetto. Abbiamo costruito una relazione sanissima. Eravamo la coppia più felice del mondo. Una sera,litighiamo,per causa mia,sbagliai io,nonostante ciò lui fece di tutto per far pace,fu un amore,piangeva da morire per paura di perdermi. Vado da lui,mi scuso,lui era così dolce mi senti in colpa. E poi lo amavo così tanto. In ogni caso da quello passiamo a litigare per un altro motivo,lui era ubriaco,arrabbiato,e mi tira uno schiaffo e mi umilia a parole. Quando si riprende,si rende conto dell errore grave commesso e stava malissimo,quasi depresso,non riusciva ad accettare il suo gesto. Mi dice che era disposto a tutto per farsi perdonare e così lo perdonò. Lo conosco,non è da lui fare queste cose,stava male quella sera..resto comunque e gli do la possibilità di rimediare perché avevo perso parecchio la fiducia in lui. Comunque,torna ad essere ancora più perfetto di prima. Non mi sono mai sentita così amata. Era un uomo con la U maiuscola. Ero fiera del lavoro che stava facendo su se stesso.. poi un giorno,iniziamo a litigare..litigate su litigate,per due settimane di fila..caccia di nuovo il suo lato tossico è cattivo,mi tratta malissimo,non lo riconoscevo più,passava dal voler stare con me al non fregarsene di perdermi. E questo mi fa tanto male. Io non capisco se abbia dei problemi. E così instabile emotivamente. Si spegne,cambia personalità. E le sue frasi sono sempre le stesse,a volte mi sembra cambiato persino il suo viso,il suo modo di camminare. Diventa cattivo. Fa paura. (Non mi hai ma più sfiorata nemmeno con un dito) . Due settimane prima piangeva per paura di perdermi..e dal nulla dice di essere troppo sotto stress di volere pace di voler stare solo,di non fregarsene se mi perde o di rimediare.. mi sento presa in giro. Ho fatto qualsiasi cosa per lui,per capirlo,per cercare di comprenderlo a pieno,cerco ogni giorno nonostante il dolore di dargli tutto l’amore del mondo. Ma lui dice di sentirsi vuoto e apatico e non se ne frega di niente. Poi dice che starebbe bene senza di me,meglio,che mi schifa. E poi il giorno dopo dice “si okay rimedio mi manca quello che avevamo” ma dopo un ora torna di nuovo ad essere insensibile e cattivo. Non capisco..mi sento impazzire così. Come faccio a capire se ha dei problemi e la sua non è solo cattiveria e manipolazione? Non vuole andare da un medico . Ho bisogno di un aiuto. Mi sta distruggendo.
1 risposte - LeggiFidanzata depressa e insoddisfatta di sè
Buongiorno,
Mi chiamo Giorgio e vorrei chiederVi un parere su come affrontare il rapporto con la mia fidanzata, in particolare la sua frequente insoddisfazione di se.
Ho 31 anni e sono insieme da un anno e mezzo con una ragazza di 28 anni. Lei è una persona estremamente dolce, premurosa, gentile e molto dedita al lavoro e allo studio. Tuttavia è anche una persona molto instabile emotivamente: passa da momenti di gioia a momenti di delusione nel giro di pochissimo tempo, e questo "pendolo" si riflette anche su periodi prolungati di più mesi.
Lei ha raggiunto quelli che erano stati i suoi traguardi di tutti questi anni (studio, trasferimento qui all'estero, lavoro appagante e stabile per cui ha studiato). Quando ci siamo consciuti un anno e mezzo fa per lei c'era ancora molto di nuovo (lavoro appena ottenuto, nuova casa per noi poco dopo ecc.), tuttavia ora che è passato del tempo si è chiusa un pò in se stessa ed è come insoddisfatta di qualcosa, senza tuttavia sapere cosa. Amandola e volendole bene io mi preoccupo di questi momenti e cerco di farla parlare il più possibile: lei ammette di essere in realtà contenta di tutto, di non avere motivi concreti per essere così ma che è come se sentisse la mancanza di qualcosa che la rende insoddisfatta. Confidandosi più volte, mi ha detto che per lei purtroppo è sempre stato così anche in passato e che per questo ed altri problemi minori da diverso tempo frequenta psicologi. Dice che ha sempre inseguito i suoi sogni e perseguito i suoi traguardi, senza che questo potesse mai pienamente soddisfare e rappacificare il suo animo. Quando ha ottenuto quello che ha ottenuto un anno fa dice di avere addirittura già predetto allora il potenziale riemeregere di tale insoddisfazione in futuro, ripromettendosi di stringere i denti e affrontarla con più consapevolezza, senza tuttavia esserci riuscita (a suo dire).
Ora, io so di non poterci fare niente, al di là del parlarne insieme. So che la nostra relazione va più che bene, che non è questo il motivo che la rende insoddisfatta perché lei stessa me ne rassicura. Tuttavia non posso non preoccuparmi di lei e del nostro rapporto, proiettando le colpe su di me e su di una presunta incapacità di soddifarla. Ma soprattutto vorrei tanto sinceramente aiutarla a tirarsi fuori da questi suoi momenti di insoddisfazione. Sbaglio nel volere in qualche modo "intervenire" io stesso? Cosa posso fare io in questa situazione come partner, e come posso rimanere io stesso sicuro di sè senza cedere a insicurezze, pensando per esempio di essere per lei soltanto uno di quei traguardi "intermedi" e volendo essere più centrale in questi suoi pensieri?
Vi ringrazio enormemente.